Si appropriava del denaro dei clienti dopo la spesa? Ex cassiera condannata a 2 anni e 4 mesi - Leccenews24

2022-06-19 01:25:25 By : Ms. Linda liu

Secondo l’accusa, l’addetta al servizio di cassa e delegata all’”annullamento” degli scontrini, si sarebbe appropriata, tra aprile del 2019 e novembre del 2020, di 46.679,95 euro.

Si conclude con la condanna, il processo con rito abbreviato a carico del’ex cassiera di un supermercato di Maglie, accusata di essersi appropriata di oltre 46mila euro.

La sentenza è stata emessa dal gup Alessandra Sermarini che ha inflitto la pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione a Samantha Casaluci, 33enne di Aradeo, per il reato aggravato di appropriazione indebita. La Procura, in una scorsa udienza, ha invocato la condanna alla pena di 2 anni ed 8 mesi. Il gup Sermarini ha disposto anche una provvisionale di 10mila euro ed il risarcimento del danno in separata sede, in favore del titolare del supermercato che si era costituito parte civile con l’avvocato Francesco Maggiore. L’imputata è assistita dall’avvocato Francesca Conte che potrà proporre ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandro Prontera, l’addetta al servizio di cassa e delegata all’annullamento” degli scontrini, si sarebbe appropriata indebitamente, tra aprile del 2019 e novembre del 2020, della somma complessiva di 46.679,95 euro. In particolare, dopo avere incassato le somme di denaro, a seguito di altrettante battiture sul registratore di cassa dei prodotti acquistati dalla clientela, non emetteva lo scontrino fiscale. E provvedeva all’immediato annullamento dell’operazione. In questo modo, la cassiera non versava i corrispondenti importi al proprio datore di lavoro.

È stato il proprietario del supermercato ad avvisare le forze dell’ordine dopo la segnalazione di alcuni clienti. Ed il 19 novembre del 2020, i carabinieri della stazione di Maglie, a seguito di un servizio di osservazione, hanno “pizzicato” la cassiera con i soldi nella borsa (circa 150 euro). La donna, inoltre, è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza dell’esercizio commerciale.

La donna, secondo quanto accertato, passava i codici a barre dei prodotti acquistati dai clienti, sull’apposito scanner. La somma veniva dunque registrava regolarmente, ma dopo che riceveva il denaro in contanti e batteva lo scontrino, annullava l’operazione. La somma venne restituita al legittimo proprietario e successivamente la cassiera fu licenziata.

In seguito ad ulteriori accertamenti investigativi sarebbe emerso, come detto, un ammanco dalle casse del supermercato, di oltre 40mila euro.

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Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno, 6mila euro, in favore della parte civile

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