Ispezione approfondita allo US Open: c'è lo scacchista accusato di barare con meccanismi anali

2022-10-09 17:42:36 By : Ms. Angela Zhang

La polemica che sta squassando il mondo degli scacchi al livello più alto non accenna a diminuire, anzi gli ultimi eventi hanno ulteriormente gettato veleno e allungato sospetti sul 19enne Hans Niemann, stella in rapida ascesa del firmamento mondiale. Un'esplosione troppo veloce secondo il parere non di uno qualsiasi, ma del pluricampione del mondo Magnus Carlsen, che dopo essere stato battuto da Niemann lo scorso 4 settembre alla Sinquefield Cup di St. Louis – interrompendo una striscia di 53 vittorie consecutive – si è clamorosamente ritirato dal torneo, postando poi un tweet in cui faceva intendere che il suo avversario avesse barato, citando una celebre frase di José Mourinho in cui il portoghese aveva detto di non poter parlare sennò per lui sarebbero stati guai.

Da quel momento in poi la vicenda è deflagrata, con molte voci – anche autorevoli, di altri Gran Maestri come Carlsen – a sostenere la tesi che il giovane statunitense imbrogliasse nei tornei dal vivo, dopo averlo già fatto, per sua stessa ammissione, due volte in passato giocando online, quando aveva 12 e 16 anni. Il carico ce lo ha poi messo addirittura Elon Musk, entrando a piedi uniti nella questione con un tweet che modificava un pensiero del filosofo tedesco Schopenhauer aggiungendovi una postilla che faceva intuire il modo in cui Niemann avrebbe potuto barare stando seduto davanti a una scacchiera: "Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire, il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere (perché è nel tuo sedere)".

Il riferimento al fondoschiena è decisivo per capire che tipo di sospetti si addensino su Niemann e in che modo si ritenga possa imbrogliare al tavolo, ovvero ricevendo informazioni dall'esterno sulle mosse giuste da fare, suggeritegli in tempo reale da qualcuno che sta giocando la stessa partita al computer. L'intelligenza artificiale è superiore all'uomo per quanto riguarda gli scacchi e dunque in tal modo il 19enne sarebbe praticamente imbattibile. Quanto al modo in cui il giocatore riceverebbe le dritte, la comunicazione avverrebbe tramite le vibrazioni di qualcosa che è ben nascosto nel suo corpo: palline anali vibranti o cose simili, comunque difficilmente scopribili.

Dopo la prima denuncia di Carlsen, è seguito un altro episodio ancora più clamoroso in un successivo torneo online, allorquando due settimane dopo il 31enne norvegese ha incontrato di nuovo Niemann – che è entrato nei primo 100 del ranking mondiale solo a maggio e adesso è numero 49, ma gioca a un livello ben superiore – abbandonando tuttavia la partita dopo la prima mossa. Una protesta cui ha fatto seguito un comunicato rilasciato su Twitter in cui ha accusato senza mezzi termini il giovane americano di barare. In una lettera indirizzata al suo "amato mondo degli scacchi", Carlsen scrive: "Alla Sinquefield Cup 2022 ho preso la decisione professionale senza precedenti di ritirarmi dal torneo dopo la mia partita del terzo turno contro Hans Niemann. Una settimana dopo, durante il Champions Chess Tour, ho abbandonato contro Hans Niemann dopo aver giocato una sola mossa".

Il cinque volte campione del mondo – ininterrotto dominatore dal 2013 – pensa che "barare negli scacchi sia un grosso problema e una minaccia per l'esistenza del gioco" e ritiene che "gli organizzatori di scacchi e tutti coloro che hanno a cuore la purezza del gioco dovrebbero prendere seriamente in considerazione l'aumento delle misure di sicurezza e dei metodi di rilevamento dei trucchi". "Penso che Niemann abbia barato di più, e più recentemente, di quanto abbia ammesso pubblicamente – afferma Carlsen – I suoi progressi sono stati insoliti e durante la nostra partita nella Sinquefield Cup ho avuto l'impressione che non fosse teso e nemmeno completamente concentrato sulla partita in momenti critici, battendomi con il nero in un modo che penso solo una manciata di giocatori possa fare. Quella partita ha aiutato a cambiare la mia prospettiva".

L'organo di governo internazionale degli scacchi, la FIDE, ha recentemente ricordato ai giocatori una serie di regole relative alle accuse di frode, comprese le sanzioni per i giocatori che presentano "reclami manifestamente infondati". Le regole hanno lo scopo di dissuadere i giocatori dall'accusare gli altri senza prove concrete. La dichiarazione di Carlsen non include prove a sostegno della sua accusa, ma il norvegese fa capire che non può dire tutto quello che vorrebbe: "C'è altro che vorrei dire. Purtroppo in questo momento sono limitato in quello che posso dire senza il permesso esplicito di Niemann di parlare apertamente. Spero che la verità su questo argomento venga fuori, qualsiasi essa sia. Dobbiamo fare qualcosa contro gli imbrogli e da parte mia non voglio più giocare da qua in avanti con persone che hanno barato ripetutamente in passato, perché non so cosa sono capaci di fare in futuro".

Pur senza prove concrete, le accuse del campione del mondo erano troppo pesanti per essere ignorate e dunque la Federazione Internazionale degli Scacchi ha annunciato l'apertura di un'indagine d'ufficio. La commissione che se ne occuperà sarà formata da tre persone e potrà chiedere il parere di altri esperti se verrà ritenuto necessario. Intanto una settimana dopo il durissimo post di Carlsen, ha preso il via lo US Open Chess Championship, torneo d'elite che vede la partecipazione di 14 giocatori, tra cui Niemann che è testa di serie numero 8. Il 19enne americano sembra resistere bene alle enormi pressioni di cui è oggetto nell'infuriare delle polemiche e ha sconfitto brillantemente nel primo incontro il giovanissimo Christopher Yoo, appena 15enne.

"Questa partita è un messaggio per tutti – ha poi detto Niemann – Penso che parli da sola e mostri il giocatore che lo sono. Ha anche dimostrato che non mi tirerò indietro e che giocherò i miei migliori scacchi qui, indipendentemente dalla pressione". A dimostrazione di quanto la vicenda pesi come una cappa sul torneo, ci sono le misure di sicurezza davvero rigide predisposte dagli organizzatori. Hanno avuto ampia diffusione le immagini di Niemann perquisito e scansionato in maniera approfondita dal personale addetto, con rilevazioni fatte attentamente proprio all'altezza del fondoschiena. Fatto sta che se il giovane aveva addosso palline anali o qualche altro dispositivo nascosto, quest'ultimo era fatto per essere a prova di rilevatore. Resta dunque tuttora il dubbio se i recenti successi di Niemann siano dovuti a qualche marchingegno troppo avanzato per essere scoperto oppure siano frutto di un talento eccezionale appena palesatosi. Quello che è certo è che la vicenda è tutt'altro che finita.