Busto Arsizio, la maxi frode fiscale: montagne di soldi dissotterrate grazie ai "cane cash" - Corriere.it

2021-12-14 17:14:58 By : Ms. Emily xie

La finanza ha sconfitto un gran numero di aziende "cartacee", nate per gestire fatture inesistenti. Si utilizzano unità cinofile, con cani labrador addestrati ad annusare banconote e scanner di ultima generazione: 260.000 euro in contanti trovati in un controsoffitto

Una montagna di soldi da ripulire: avevano tra le mani la chiave del “sistema”, uno dei più consolidati per frodare il fisco, quello cioè delle aziende “cartiere”. Enti fasulli, costituiti solo per gestire fatture inesistenti e ripulire denaro al prezzo di una piccola commissione - tra il 5 e l'8% del volume - prima di reintrodurre denaro di dubbia provenienza nel circuito legale. Ma a osservare il tutto sono stati gli occhi dei finanzieri di Varese coordinati dalla procura di Busto Arsizio, che lunedì hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre persone, oltre a perquisizioni nei comuni delle province di Varese, Milano, Brescia, Como, Monza, Lodi, Pavia, Novara, Treviso e Agrigento.

Sono 70 le società indagate che, dal 2017 al 2021, hanno beneficiato complessivamente di 30 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti, oltre all'IVA indebitamente detratta per 4 milioni di euro. Durante l'esecuzione del provvedimento, le Fiamme Gialle hanno perquisito abitazioni e aziende con il supporto di 3 unità cinofile anti-valuta (i "cash-dog") e scanner di ultima generazione schierati appositamente per rilevare la presenza di contanti nascosti nelle abitazioni , soffitte, autorimesse e cantine dei 3 soggetti arrestati.

L'addestramento dei Labrador

I "cash-dog" utilizzati dalle Fiamme Gialle sono principalmente Labrador, cani dall'olfatto molto sviluppato e dal carattere docile. Sono utilizzati anche negli aeroporti di Malpensa e Fiumicino e al valico di Brogeda con la Svizzera: il loro compito è quello di fiutare, anche a distanza, le banconote nascoste nei doppi fondi dei veicoli e dei bagagli, oltre che negli armadi e nei falsi soffitti delle abitazioni. Per insegnare loro a riconoscere l'odore del denaro vengono utilizzate vecchie banconote logore, ritirate dalla circolazione e triturate dalla Banca d'Italia.

Il nascondiglio nella cavità

Durante le perquisizioni sono state trovate oltre 40 carte di credito utilizzate per prelevare contanti e, nascosti in una cavità, 260.000 euro in contanti, oltre a orologi Rolex e Cartier. Gli indagati avevano uniformato una prassi contabile secondo la quale le fatture fittizie erano a supporto dei bonifici ricevuti dai loro "clienti" cui era stato restituito il contante (corrispondente all'importo indicato nella fattura emessa), al netto di una commissione variabile - dal 5 % all'8 % - che contava come "compensazione" per il servizio reso.

Società registrate a nome di prestanome

Il gruppo, per mascherare il proprio operato, ha reclutato numerosi "candidati" formalmente posti a capo delle società aderenti allo schema fraudolento. “La metodologia dell'associazione a delinquere ha consentito alle imprese, attive ed operanti in diversi settori merceologici, di conseguire indebiti e consistenti risparmi fiscali detraendo costi e (spesso) deducendo l'IVA a credito, non dovuta, in quanto generata dall'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” , affermano le Finanze di Varese: «Questo sistema permetteva anche ai detentori di grosse quantità di contante, di dubbia provenienza, di ripulire il denaro reinserindolo nel circuito legale».

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La maxi truffa delle società “cartacee” per eludere il fisco e riciclare denaro sporco. Impiegato i Labrador che fiutano soldi

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