Scuola materna Rosini a Pozzuoli completamente ristrutturata

2022-05-22 01:07:39 By : Ms. Wang Jing

Senza biglietto aggredisce autista bus e Polizia

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La scuola materna “Carlo Maria Rosini” di via Vigna è stata restituita alla città dopo i lavori di ristrutturazione e di adeguamento antisismico.

All’inaugurazione di oggi erano presenti il sindaco Vincenzo Figliolia e la dirigente scolastica del primo circolo didattico di Pozzuoli Giovanna Battista Costigliolia.

Dal prossimo anno scolastico, i bambini avranno a disposizione una struttura sicura e completamente rinnovata con sei aule, due locali per attività libere, un refettorio e un laboratorio.

In pratica una superficie più che raddoppiata rispetto a qualche anno fa, quando parte dell’edificio era occupato dai Servizi Sociali del Comune, poi trasferiti in via Quinto Fabio Massimo al Rione Toiano.

I lavori, che sono durati un anno e mezzo circa, con qualche interruzione dovuta all’emergenza covid, hanno riguardato, oltre l’adeguamento antisismico, la riqualificazione dell’edificio, con la sostituzione di pavimenti e rivestimenti ed opere di tinteggiatura, e il ripristino delle aree esterne. Sono stati inoltre rifatti tutti gli impianti: elettrico, termico, antincendio, rete internet; e installati gli impianti di videosorveglianza e antintrusione.

Nota stampa Comune di Pozzuoli

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Senza biglietto pretende di viaggiare, l’autista gli chiede di scendere e lui lo aggredisce. Un altro episodio di aggressione ai danni di un autista di un bus, ma questa volta l’aggressonre non si è scagliato anche contro la Polizia. Tale pratica ormai è divenuta una piaga e non permette di svolgere il proprio lavoro in serenità.

Tutto è accaduto nella serata del 20 maggio. Un uomo – poi idenditificato in A. C., un 26enne di Ottaviano con precedenti di polizia – è salito sull’autobus diretto a San Valentino Torio in provincia di Salerno.

Alla richiesta del titolo di viaggio e verificata l’assenza, l’autista ha chiesto all’uomo di scendere dal mezzo. Non è la prima volta. Un simile episodio sulla stessa linea è accaduto il 13 maggio scorso.

A quella richiesta il 26enne ha dato in escandescenze aggredento l’autista. Nel frattempo sul posto è giunta una pattuglia della Polizia dell’Ufficio Prevenzione Generale, allertata dalla centrale operativa che segnalava una lite a bordo del mezzo. Appena giunti l’autista ha avvicinato gli agenti e ha spiegato loro quanto accaduto.

I Poliziotti hanno individuato l’uomo e – durante le fasi dell’identificazione – ha rifiutato di fornire le generalità. Poi ha dato nuovamente in escandescenze inveendo contro gli agenti che lo hanno bloccato con difficoltà dopo una colluttazione.

Davanti a tale comportamento hanno arrestato il 26enne di Ottaviano. Dovrà rispondere di lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. Lo hanno inoltre denunciato per interruzione di pubblico servizio e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.

Armato di un bastone entra in un negozio e picchia 2 falegnami – i titolari – e minaccia di incediare tutto.

Questo è quanto accaduto a San Vitaliano. Protagonista di questa violenta vicenda A. B. un cittadino della Costa d’Avorio classe 1977 residente a Sant’Anastasia.

L’uomo ha bussato alla porta della falegnameria già armato di un bastone. Ha aggredito i titolari dicendo di aver pagato per delle merce già pagata. Ha poi cosparso i macchinari con del liquido infiammabile.

Solo l’intervento dei Carabinieri ha scongiurato l’incendio. Hanno infatti bloccato e arrestato l’uomo prima che potesse appiccare le fiamme.

Sul posto anche il personale sanitario del 118 che ha provveduto a curare i due imprenditori. Le loro condizioni non sono gravi.

A. B. invece è presso il Penitenziario di Poggioreale dove attenderà l’udienze di convalida. Dovrà rispondere di tentata estorsione.

Veronica, Raffaele, Danilo e Fabio sono cittadini coraggiosi hanno sfidato omertà e paura ed hanno denunciato. Riceviamo e pubblichiamo.

Raffaele, Danilo, Fabio hanno scelto di restare a Napoli. Non andare via. Costruire tra i vicoli il loro futuro e coltivare la speranza di una città diversa. Hanno investito il TFR del loro papà e partecipato al bando “Resto al sud”.

Cosi è nato il ristorante in via dei Tribunali “Cala la pasta”. E domenica scorsa, su questa storia in discontinuità è scesa la notte più buia. Veronica, in queste ore, lotta tra la vita e la morte. E loro, nonostante tutto, hanno denunciato gli aggressori.

Una paranza violenta che minaccia e incute paura e tiene sotto scacco cittadini e commercianti, che vivono nella paura e diventa difficile denunciare. Raffaele, Danilo, Fabio con l’associazione commercianti AForcella, invece, ci hanno messo la faccia.

Questa è una storia che riguarda noi tutti. È una storia di una città che deve riprendersi il suo diritto al futuro. Occorre illuminare questo pezzo di via Tribunali. Non devono esistere più le “terre di nessuno”. Serve più presenza delle forze dell’ordine, l’estensione della Ztl, anche in questo pezzo di Decumano, e la videosorveglianza.

La Camera di Commercio con il presidente Ciro Fiola si è resa disponibile nell’acquisto delle telecamere. Non è un costo ma un investimento.

Una sinergia tra privato e pubblico che potrebbe essere una strada veloce per lanciare un segnale alla gente, sempre più disorientata e sfiduciata.

Ciò che è accaduto a “Cala la pasta” è un episodio da non sottovalutare, una spia seria di un fenomeno nuovo: quello dell’ideologia camorrista. Abbiamo fiducia negli investigatori e speriamo che in tempi brevi vengano identificati e fermati i violenti.

Sarebbe bello vivere in un Paese dove non ci sia bisogno delle divise ma siamo di fronte a una nuova emergenza, l’ennesima, e occorrono le forze dell’ordine perché i cittadini, i tanti turisti, i commercianti vanno difesi concretamente.

Più in generale alla complessità dei fatti occorre organizzare una risposta collettiva e collegiale. Tutti insieme dobbiamo costruire le risposte. Ci auguriamo che fino a quando non saranno colpiti i responsabili del raid di domenica sera, i titolati di “Cala la pasta” siano adeguatamente protetti per tutelare la loro incolumità. Veronica, Raffaele, Danilo e Fabio sono l’oro di Napoli.

Sono cittadini coraggiosi che hanno sfidato l’omertà, la paura e denunciato. Loro sono già il nostro futuro.

Sandro Ruotolo, Senatore della Repubblica.

Entra in un negozio di prodotti cinesi in via Turati a Frattaminore con un simulacro di ascia medievale e tenta una rapina. Brandendo l’arma da battaglia di altri tempi, l’uomo pretendeva l’incasso dal titolare.

Quest’ultimo, sebbene spaventato, non si è piegato e ha reagito. Anche il rapinatore ha reagito e ne è nato uno scontro fisico.

Poco lontana una pattuglia dei Carabinieri di Sant’Antimo. Alcuni passanti ne hanno attirato l’attenzione sbracciandosi in strada.

Entrati nel negozio i militari hanno ammanettato l’uomo identificato in G. D. A. un 40enne di Frattaminore.

Dovrà rispondere di rapina e attualmente è ai domiciliari in attesa di giudizio. Per il titolare oltre lo spavento anche lievi ferite guaribili in 5 giorni di riposo.

In giro per le strade di Cervinara a bordo di uno scooter rubato a Firenze. I Carabinieri della Stazione di Cervinara hanno denunciato in stato di libertà un 25enne di Nusco per il reato di ricettazione.

I militari erano impegnati in un servizio di perlustrazione in della Valle Caudina. Hanno proceduto al controllo di due giovani, fermati a Cervinara a bordo di un cinquantino.

Gli immediati accertamenti hanno permesso di stabilire che il mezzo era oggetto di furto qualche anno fa a Firenze.

Il conducente del ciclomotore non ha saputo fornire ai carabinieri la provenienza dello scooter né di giustificarne il possesso.

Davanti a tale circostanza lo hanno quindi deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino. Sequestrato il mezzo per ulteriori accertamenti, in attesa di essere restituito al legittimo proprietario.

Denunciato alla medesima Autorità Giudiziaria anche il passeggero, un 20enne della provincia di Benevento. L’uomo non ha osservato misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio che da qualche anno gli inibisce di tornare in quel comune.

Sorpreso a Casandrino armi, tesserini falsi dei Carabinieri, lampeggiante, persino tre decreti di perquisizione domiciliari falsi e tanto altro.

Questo hanno trovato il 20 maggio mattina gli agenti della Squadra Mobile presso l’abitazione in via Papa Giovanni XXIII.

L’uomo aveva in casa nascosto in un borsello ben 8 tesserini falsi dell’Arma dei Carabinieri. Nel garage, invece, due auto rubate alle quali erano applicate targhe clonate.

All’interno delle vetture ancora altro 3 pistole beretta 98FS e una semiautomatica Tanfoglio calibro 9×21 millimetri tutte con matricola abrasa. I poliziotti hanno trovato ancora 60 cartucce, un taser, un lampeggiante, un apparato sirena bitonale. Ancora un jammer, duepaia di manette e tre decreti di perquisizione domiciliare false.

Rinvenute inoltre 4 pettorine, 5 mascherine, un portatessera da collo e una paletta segnaletica riportanti lo stemma contraffatto dell’Arma dei Carabinieri. Travate infine alcune parti di uniformi dei Carabinieri.

Gli agenti hanno arrestato R.D.A., 35enne di Casandrino. Risponderà di detenzione di armi clandestine e relativo munizionamento e ricettazione.

Sorpreso con la droga a Ponticelli, arrestato un 25enne

Alto impatto a Frattaminore, in 3 giorni identificate 209 persone

Giornate della Legalità alla “Don Bosco Verdi di Qualiano”

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