L'allarme di Federalberghi e discoteche «Le presenze sono diminuite del 50%»

2021-12-30 13:27:51 By : Mr. Lak Cheong

LE LAMENTELE TREVISO La situazione, dopo lo stop forzato, aveva ripreso a correre. I gestori di discoteche erano rassicurati. Ottobre era stato un mese d'oro con i ragazzini che facevano la fila davanti all'entrata. Lo stesso vale per gli albergatori. I numeri di permanenza nelle strutture ricettive della Marca avevano ricominciato a salire dopo le brusche frenate del 2020. Adesso, invece, si torna in trincea. «La paura dei contagi sta azzerando tutto, di nuovo» dicono preoccupati i responsabili delle categorie che ieri si sono trovati con il prefetto per fare il punto della situazione. IL PUNTO Giovanni Cher, presidente Federalberghi, dice: «Abbiamo parlato di sicurezza che è uno dei problemi caldi. Noi siamo favorevoli al super Green pass perchè è una tranquillità in più per tutti coloro che alloggiano in hotel. I controlli sono facili, siamo autorizzati a verificare che il Green pass corrisponda alla persona e il 99 per cento dei clienti ce l'ha. Qualche difficoltà, e l'ho detto al prefetto, ce l'abbiamo con i turisti dell'Est oppure con i portoghesi che hanno pass non tradotti in italiano e lo scanner non li legge, bisogna farlo manualmente». Cher aggiunge: «Quello che ci preoccupa è il notevole calo del turismo sul nostro territorio. Dal ponte dell'1 novembre a oggi l'occupazione è più che dimezzata. Era il 70-80 per cento l'1 novembre ed è stata del 30 per cento in dicembre. I turisti sono quasi assenti, rasentano lo zero. Mentre chi viaggia per lavoro continua a farlo. Il calo non c'entra con Green pass ma con l'aumento dei contagi». Il vero problema sono gli appartamenti che non richiedono Green pass. «Hanno più posti letto di tutti gli alberghi messi insieme e, la loro, è una concorrenza sleale». E LE DISCOTECHE Renzo Venerandi, presidente del Silb, esordisce: «Il Covid sta terrorizzando i frequentatori delle discoteche, così come il super Green pass. Eravamo partiti molto bene in ottobre. La parte più giovane si è riversata con la voglia di ballare. Inoltre, abbiamo sempre puntato sulla ristorazione. Purtroppo le aziende che avevano prenotato la cena di Natale addirittura a settembre stanno dando disdetta in massa, in quanto i titolari non si assumono la responsabilità nel caso in cui qualche dipendente dovesse ammalarsi a causa della cena. In questo periodo si sta facendo terrorismo informativo. Così, siamo al 30 per cento di presenze rispetto al 90 per cento del 2019. Abbiamo perso tanto. Molti gestori non ce la fanno più. Qualcuno chiude, come il Supersonic, il Diamantik va a rilento, qualche altro aspetta e qualcuno apre e spera di tornare alla normalità». V. L. © RIPRODUZIONE RISERVATA